Potrebbe essere via Crociferi la nuova via del cibo catanese? Catania città del vulcano, dell’elefante, dell’Amenano, del barocco in bianco e nero di mille altre sfumature, soprattutto di una cultura del cibo che unisce e accoglie.

Tante le proposte e numerose sono le vie gastronomiche: dalla consolidata via Santa Filomena alla popolare via Gisira in zona Pescheria, strade che sono diventate poli d’attrazione grazie ad una fiorente ristorazione che sta rinnovando l’assetto urbano e la fruizione dei quartieri. Tra queste fa capolino anche la maestosa via dei Crociferi che in appena 410 metri concentra tutto il virtuosismo del bel barocco cittadino.
Buatta in via dei Crociferi
Tra le proposte interessanti di via dei Crociferi, ci sono nuove aperture e l’antesignana “Buatta” – dal dialetto siciliano: contenitore – che si fa notare per un rinnovo del concept che fonde ricerca e sapori tradizionali locali. Quest’anno l’attività festeggia un compleanno importante: 10 anni tondi che rappresentano la ripartenza in cui il locale di Nicolò Giannotta, Agnese Privitera, Giorgia l’Episcopo e Damiano Valguarnera, adotta una nuova veste e un menù che segue il passo stagionale sotto il segno del “comfort food senza etichette”, nei piatti che uniscono sapori familiari a influenze internazionali.
“Sono stati anni complessi – racconta Damiano Valguanera – il Covid e tante vicissitudini legate alla scelta di rimanere qui in questo speciale luogo della città, i problemi ci hanno sfidato ma noi siamo rimasti. Abbiamo perseverato e portato avanti la nostra idea di ristorazione e di piacere gastronomico. Il nostro è un percorso professionale e umano: mi piace sempre ricordare che in fondo siamo due coppie di amici che sono ancora qua, a stimarsi e a volersi bene dopo tanto tempo, lavorando insieme per portare avanti valori di qualità e benessere in una delle città più belle della Sicilia”.



I piatti signature: il Cunzatizzu e le Buatte
In cucina “la mamma” Dina Ferrari (mamma di uno dei soci e figura materna per tutti) inventrice del “Cunzatizzu” a metà tra la pinsa romana e il pane cunzato, e ovviamente delle “Buatte” contenitori di vetro che sono scrigni di gusto. Golosissimo e fresco lil Cunzatizzu Fiori di Zucca così come la Buatta di vellutata di carciofi e stracciatella di bufala, sapori vegetali declinati in diverse consistenze e sapidità.
Menzione speciale per i dolci firmati da Duci la monofficina laboratorio conto terzi che serve tanti locali in città e che di recente ha aperto al pubblico in Viale Vittorio Veneto, 8 Catania. Anche qui il link è personale, l’attività è di uno dei soci (Giannotta) e la collaborazione porta a risultati straordinari: una capsule di dolci originali e sorprendenti come le varianti di Cheesecake e le frolle, probabilmente tra le più buone della città.



La carta vini
La selezione vini abbraccia perlopiù il mondo dei cosiddetti “naturali”, etichette che provengono da vignaioli artigiani del panorama siciliani. Tra le chicche il Pignatello Rosè di Mastro di Baglio e il Carricante Etna Doc di Terre di Nuna. La carta potrebbe ancora crescere – soprattutto con le birre – esplorando e rendendo omaggio alle molteplici sfaccettature del territorio.


Da scegliere perché…
Proposta e atmosfera rendono Buatta un bistrot contemporaneo dove scoprire la ricchezza della cucina siciliana attraverso una lente moderna, senza rinunciare alla tradizione. La geolocalizzazione nel cuore di una delle più belle vie pedonali di Catania consente di assaporare l’esperienza a contatto con la magnifica architettura etnea e il ritmo vivace di una città che è sempre in festa.