Si è conclusa con entusiasmo, partecipazione e grande soddisfazione la quarta edizione di Grappoli – il Wine Festival dei Vulcani, nel Parco Urbano “Peppino Impastato” di Belpasso.
di mille partecipanti hanno animato una serata dedicata al vino vulcanico, alla cultura e alla condivisione, confermando l’evento come uno degli appuntamenti più attesi dell’estate etnea.
Banchi d’assaggio di eccellenti vini e oli sotto il cielo stellato di Belpasso, ma anche atmosfere swing con la danza e la musica degli appassionati e laboratori creativi di pittura. Un successo che ha già una data di ritorno: sabato 4 luglio 2026, Grappoli tornerà a Belpasso per la sua quinta edizione.
Un’edizione dal respiro mediterraneo
Tema dell’edizione 2025 è stato “L’Etna e i vulcani del Mediterraneo”, un filo rosso che ha attraversato ogni momento della manifestazione. Oltre 70 cantine e produttori di olio EVO insieme: prevalentemente dall’Etna con la presenza di alcune produzioni eoliane e pantesche, più una sezione speciale dedicata ai Campi Flegrei e al Vesuvio, protagonisti anche della masterclass d’apertura “Identità Vulcaniche”, condotta da Ernesto La Matta (AIS Vesuvio) e Simone Feoli (ONAV Campania).
«Il vino è cultura, appartenenza, identità – ha dichiarato Valeria Lopis, responsabile della comunicazione di Grappoli – continuiamo a sviluppare il messaggio di riscoperta delle origini mediterranee che unisce territori apparentemente distanti ma che condividono la stessa forza arcaica: quella dei vulcani e del mare nostrum. Il nostro obiettivo è proseguire questo racconto, navigando idealmente via mare, per costruire una rete viva tra isole, crateri, popoli e vini che parlano la stessa lingua di identità e resistenza.»
Etica del paesaggio e cura del territorio
Grappoli si conferma anche come evento di riflessione sulle dinamiche socio-ambientali legate alla viticoltura eroica dei territori vulcanici. Come sottolineato dal sindaco di Belpasso Carlo Caputo, «oggi il vino sull’Etna non ha più versanti: da nord a sud, ogni angolo del vulcano è rinato grazie al lavoro di aziende che, oltre a produrre qualità, custodiscono e proteggono il paesaggio, i muretti a secco, i terrazzamenti. Questo è sviluppo vero, radicato, sostenibile. E Grappoli è un esempio elegante e di grande qualità di questa visione».
Nasce il Premio Grappoli
Novità di quest’anno è stata la prima edizione del Premio Grappoli, riconoscimento assegnato a cinque realtà che si sono distinte per originalità, coerenza territoriale e forza narrativa:
Premio Storytelling a Giacomo Mannone per l’etichetta “Orange”
Premio Territorio a Foti Randazzese per l’etichetta “Me Gioiu”
Premio Innovazione a cantine Patria per l’etichetta dealcolata frizzante
Premio Piacevolezza al Metodo Classico Rosato di Gambino
Premio Batticuore al Pinot Nero Tenuta Ferrata
Un riconoscimento simbolico ma significativo, che mira a valorizzare il lavoro artigianale e il pensiero critico dietro ogni bottiglia.
Un lavoro di squadra, una visione condivisa
Ospite speciale della manifestazione è stato il divulgatore digitale “ilsommelierdivino”Mattia Asperti, esperto bergamasco premiato come Best Content Creator lo scorso anno, che ha arricchito la serata con interventi dal palco. «È stato molto bello vedere tantissimi giovani che si sono approcciati alla degustazione e all’assaggio dei vini in mescita con curiosità e piacere. Tantissimi i produttori presenti: dai più tradizionali ai più innovativi, tra cui un succo d’uva frizzante che è stato premiato. L’atmosfera del parco era stupenda con l’angolo sugli spalti e il sottofondo swing, perfetto per l’evento»
«Grappoli 2025 è il risultato di un team compatto, appassionato e visionario – ha commentato Salvo Laudani, ideatore e cuore pulsante della manifestazione –. La risposta del pubblico è stata straordinaria. Questo ci motiva a fare ancora meglio. Ci vediamo il 4 luglio 2026!»
Sulla stessa linea Sergio Bellissimo, direttore esecutivo del festival e presidente del premio: «Grappoli è diventato un salotto elegante e autentico per chi ama il vino, il paesaggio e la bellezza. Ringrazio il Comune, gli sponsor, le aziende e tutti coloro che hanno creduto in noi. A Belpasso abbiamo costruito qualcosa che ha un’anima».
Grappoli 2025 non è stato solo un festival del vino, ma un’esperienza corale in cui si è intrecciata la cultura dei territori, la consapevolezza ambientale, la valorizzazione del lavoro giovane e femminile, e la volontà di costruire modelli sostenibili e inclusivi. Un brindisi al futuro, con radici ben salde nella terra lavica e nei valori condivisi.