Il Catarratto, storico vitigno autoctono siciliano, è al centro di una nuova sfida di valorizzazione che punta a restituirgli il ruolo che merita nella piramide qualitativa del vino isolano.

A guidare questo rinascimento è la nascita di ARCA – Associazione Regionale Catarratto Autentico, una nuova realtà che si affaccia nel panorama vitivinicolo della Sicilia con l’obiettivo di promuovere, raccontare e difendere un’uva che rappresenta, forse più di ogni altra, il legame profondo tra territorio, cultura e innovazione produttiva.

Fondata da sei aziende familiari radicate nelle province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta – Bagliesi, Caruso & Minini, Castellucci Miano, Di Bella, Feudo Disisa e Tenute Lombardo – l’associazione verrà presentata ufficialmente mercoledì 28 maggio a Palermo, nella suggestiva cornice del Vivaio Regionale Federico Paulsen, durante un incontro dal titolo “Origine e visione, il rinascimento del Catarratto”.

Negli ultimi anni molti produttori stanno puntando sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni, e il Catarratto ne è un simbolo. È anche una risposta sostenibile e identitaria alla crescente richiesta di vini che rappresentino le infinite sfumature del terroir di origine, e in questo caso ben radicato al tessuto rurale e umano della Sicilia. – dichiara Sebastiano Di Bella, presidente di ARCA – Spazio quindi a produzioni che portano con sé i venti salmastri, il rispetto per il tempo, l’impronta del territorio; produzioni di valore, apprezzate per la loro freschezza, versatilità produttiva e tipicità siciliana”.

L’incontro sarà l’occasione per ascoltare le testimonianze dei protagonisti del progetto di valorizzazione di questa tradizionale varietà nei diversi areali più vocati dell’isola e sarà aperto dai saluti di benvenuto di Vincenzo Pernice dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura che, con la Bioserra del Vivaio Paulsen ospita questo debutto mediatico del Catarratto di Arca. Ai lavori interverranno il Presidente e produttore Sebastiano Di Bella, l’enologo Tonino Guzzo, la ristoratrice Gloria Randazzo e il Master of Wine Pietro Russo, che guiderà una masterclass tecnica con la partecipazione dei produttori. In degustazione sei etichette rappresentative delle diverse anime del Catarratto: dalle bollicine di SuaAltezza 650 Brut di Tenute Lombardo e Arya Metodo Classico di Caruso & Minini, ai bianchi fermi come Masì 2024 di Bagliesi, Lu Bancu 2023 di Feudo Disisa, Esperides 2022 di Di Bella e Shiarà 2015 di Castellucci Miano.

Al termine del Wine tasting, gli ospiti potranno degustare i vini della Carta del Catarratto di Arca nella sua totalità, per consentire a giornalisti, formatori e operatori della ristorazione di disporre di un quadro completo delle diverse tipologie con cui Arca intende presentarsi a trade e winelover.

I vigneti delle aziende aderenti si sviluppano in aree collinari ad alta vocazione vitivinicola, dai suoli calcareo-argillosi di Valledolmo alla Valle dello Jato, dalle campagne dell’entroterra di Salemi fino alla Valle dei Templi.

Con le aziende di Arca questo vitigno ritrova una nuova dimensione: si esprime in vini eleganti, freschi, longevi, capaci di raccontare il paesaggio, l’altitudine, i venti e la sapienza di chi lo coltiva, offrendo anche grandi potenzialità spumantistiche nei metodi Classico e Charmat. Si punta sul Catarratto anche in risposta ai trend di consumo che premiano vini bianchi e bollicine, sia nel mercato nostrano che all’estero.

L’iniziativa è cofinanziata dalla Regione Siciliana con lamisura 3.2 del PSR e promossa in collaborazione con Gran Via – Società & Comunicazione.

Dopo l’evento di Palermo, il progetto proseguirà con una seconda tappail 9 giugno a Catania, negli spazi di Piazza Scammacca, per una nuova giornata di racconto, assaggi e confronto dedicata al Catarratto come emblema della Sicilia enologica più autentica e contemporanea. Ospite d’onore la giornalista pluripremiata Veronika Crecelius, firma storica del racconto del vino italiano in Germania.

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