L’Accademia Italiana della Vite e del Vino rinnova le sue cariche per il triennio 2023-26 e elegge Rosario Di Lorenzo nuovo presidente e successore di Antonio Calò

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Il più importante sodalizio italiano dedicato alla vitivinicoltura, riunisce 570 studiosi, imprenditori e divulgatori di altissimo livello. Dopo la presidenza di Antonio Calò, durata circa vent’anni, l’Accademia Italiana della Vite e del Vino ha eletto al suo vertice il professore siciliano Rosario Di Lorenzo che avrà al suo fianco 14 consiglieri, oltre al Presidente Onorario Calò, Emilio Celotti, Donatella Cinelli Colombini, Angelo Costacurta, Davide Gaeta, Vincenzo Gerbi, Cesare Intrieri, Giusi Mainardi, Vittorino Novello, Danilo Riponti, Oriana Silvestroni, Paolo Storchi, Alessandro Torcoli e Carlo Viviani.

Come vedete c’è anche il mio nome fra i consiglieri e io, vignaiola di Montalcino, mi sento felice e onorata, ma anche intimidita nell’entrare a far parte di un Consiglio composto da eminenti personalità della ricerca vitivinicola e dell’economia del vino.

Rosario Di Lorenzo nuovo presidente dell’AIVV

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Rosario Di Lorenzo è nato a Palermo nel 1955. E’ Professore Ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’Università di Palermo e qui ha svolto quasi per intero la sua carriera accademica salvo un periodo all’Ateneo di Reggio Calabria.

Di Lorenzo ha effettuato soggiorni di studio presso numerose istituzioni scientifiche e centri di ricerca viticoli in California, Cile, Sud Africa, Brasile, Spagna, Germania, Grecia e Ungheria.


Fin dalla laurea in Scienze Agrarie all’Università di Palermo nel 1977, e successivamente nelle sue oltre 100 pubblicazioni, Di Lorenzo ha dedicato una particolare attenzione allo studio della nutrizione idrica e minerale delle viti e alla sperimentazione del telerilevamento in viticoltura.

Due problematiche particolarmente attuali ed importanti in un’epoca in cui le parole chiave sono siccità, innovazione tecnologica e sostenibilità.

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